È tra le più imponenti e meglio conservate tra le porte originali dell’intera cerchia muraria e il suo nome deriva da quello dell’omonima via che la attraversa e che, in epoca romana, era la strada per giungere fino a Capua. All’interno della città iniziava dall’antica Porta Capena delle mura serviane, e subito dopo si divideva, appunto, in via Latina e via Appia, per ricongiungersi di nuovo dopo Capua. I filologi del XIV secolo riferiscono di una leggenda (il cui elemento più evidente è l’anacronismo della stessa) secondo la quale il nome deriverebbe dal fatto che qui si sarebbe nascosto (latens, appunto) il dio Saturno, in fuga dopo essere stato detronizzato dal figlio Giove. Dal XIII secolo è attestato anche il nome di Porta Libera, di cui però non si ha più traccia dal XVIII secolo a favore della definizione “classica” di Porta Latina.
L’intero edificio, merlato, è affiancato da due torri a pianta semicircolare fornite di feritoie; quella sul lato destro fu però interamente riedificata da Onorio e in seguito restaurata in epoca medievale. Ma anche l’altra subì un rimaneggiamento di un certo rilievo: lo dimostra la presenza delle feritoie per gli arcieri anziché i finestroni per le baliste, come nelle torri originarie di Aureliano. In più, la base della torre ha una pianta diversa dall’alzato.
All’epoca onoriana risale anche il rifacimento in travertino della facciata, nella quale vennero aperte, in corrispondenza della camera di manovra, cinque finestre ad arco, che furono però di nuovo chiuse abbastanza presto, già nel VI secolo. L’accesso alla camera di manovra era consentito attraverso una porticina, tuttora esistente e funzionante, sul lato interno della torre di destra. Come era consueto per le porte di una certa importanza, la chiusura esterna era a saracinesca, mentre quella interna a due battenti. Il cortile fortificato interno, con la relativa controporta, non esiste più.
Ma a parte le epidemie, un valido motivo del declino della porta fu la progressiva perdita d’importanza della via Latina a favore della vicina via Appia Nuova, né la vicinanza dell’importante Chiesa di San Giovanni a Porta Latina riuscì a frenarne la crisi. Restauri del XVII secolo, testimoniati dagli stemmi dei papi Pio II, Urbano VIII e Alessandro VII posti nelle immediate vicinanze, non risollevarono le sorti della porta, che rimase definitivamente chiusa per quasi tutto l’800 (dal 1808, tranne alcuni mesi nel 1827) e venne riaperta solo nel 1911, dopo essere riuscita a bloccare anche le truppe italiane che, nel settembre 1870, avevano tentato di aprire qui, prima ancora che a Porta Pia, una breccia.
(Fonte Wikipedia)
Minusca, estou com saudades de você, como está? Eu adoro suas imagens, quero conhecer Roma, linda, linda. beijos.
RispondiEliminaInteressante questo confronto ieri - oggi.
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