Oggi facciamo una gita nella bella e verde Umbria
La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, tra le
più alte d'Europa, potendo contare su un dislivello complessivo
di 165 m,
suddiviso in tre salti.
Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per
la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto.
Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante,
ma per la maggior parte del tempo si riduca alle dimensioni di un torrente. Il
bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio
idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia
elettrica con una potenza di circa 530 MW. Per regolare il funzionamento della
centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la
cascata viene fatta funzionare alla massima portata: un segnale acustico avvisa
dell'apertura delle paratoie di
regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino al valore massimo.
Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di
funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi. Si accede ai punti di
osservazione migliori previo pagamento di un biglietto d'ingresso.
Il fiume Velino percorre gran parte dell'altopiano che
circonda, e a valle si trova naturalmente intralciato dalla presenza di
massicci calcarei e dall'assenza di un adeguato letto dove scorrere. Questa
particolare configurazione geologica ha portato, nel corso delle ere, alla
formazione di una palude stagnante, nociva per la salubrità dei luoghi. Nel 271 a.C.,
il console romano Manio Curio Dentato
ordina la costruzione di un canale (il Cavo Curiano) per far defluire le
acque stagnanti in direzione del salto naturale di Marmore: da lì, l'acqua
precipitava direttamente nel fiume Nera, affluente del Tevere.
Tuttavia, la soluzione di questo problema ne creava un
altro: in concomitanza delle piene del Velino, l'enorme quantità d'acqua
trasportata dal Nera minacciava direttamente il centro abitato di Terni. Questo
fu motivo di contenzioso tra le due città, tanto che nel 54 a.C. si giunse a porre la
questione direttamente al Senato Romano: Rieti era rappresentata da Cicerone, Terni da Aulo
Pompeo. La causa si risolse con un nulla di fatto, e le cose
rimasero così per i secoli successivi.
La mancata manutenzione del canale portò però a una
diminuzione del deflusso delle acque e a un principio di impaludamento della
piana reatina. Dopo varie peripezie, nel 1422 un nuovo canale venne costruito
per ripristinare l'originaria portata del fiume (Cavo Reatino o Cavo
Gregoriano, per via dell'intervento di Gregorio XII).
Papa Paolo III, nel
1545, diede mandato ad Antonio da
Sangallo il Giovane di aprire un altro canale, la Cava
Paolina, che però riuscì ad assolvere il proprio compito solo per 50 anni.
Si pensò allora di ampliare la Cava Curiana e di costruire un ponte regolatore,
una sorta di valvola che avrebbe permesso di regolare il deflusso delle acque.
Quest'opera fu inaugurata nel 1598 da Papa Clemente VIII, che aveva affidato
l'incarico progettuale a Giovanni Fontana,
fratello di Domenico; ovviamente, il canale prese
il nome di Cava Clementina.
Nei due secoli seguenti, l'opera creò non pochi
problemi alla piana sottostante, ostacolando il corretto deflusso del Nera e
provocando l'allagamento delle campagne circostanti. Per ordine di Papa Pio VI, nel 1787, l'architetto Andrea Vici operò direttamente sui
balzi della cascata, dandole l'aspetto attuale e risolvendo finalmente la maggior
parte dei problemi.
Nel XIX secolo le acque della cascata cominciarono a
essere utilizzate per la loro forza motrice: nel 1896, le neonate Acciaierie di
Terni alimentavano i loro meccanismi sfruttando 2 m³ d'acqua del Cavo Curiano.
Negli anni successivi, la cascata cominciò a essere sfruttata intensamente per
la produzione di energia idroelettrica.
Una vista panoramica della cascata si può ammirare dal
borgo medievale di Torreorsina,
unico paese della Valnerina che si affaccia direttamente su di essa.
La leggenda
Sulle origini della cascata c'è una leggenda: una ninfa di nome Nera si innamorò di un bel pastore: Velino. Ma Giunone, gelosa di questo amore, trasformò la ninfa in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Allora Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l'eternità, si replica ora nella Cascata delle Marmore.English version
Today we take a trip in the green Umbria
The Cascata delle
Marmore (Marmore's Falls) is a man-made waterfall created
by the ancient Romans. Its total height is 165 m (541 feet), making it one
of the tallest in Europe and the tallest man-made
waterfall in the world. Of its 3 sections, the top one is the tallest, at 83 m (272 feet).
Its source is a
portion of the waters of the river Velino (the rest of the river flows
into a hydroelectric power plant), after flowing through Piediluco lake
near the community of Marmore. It pours into the valley below
formed by the river Nera.
Its flow is turned on and off according to a published schedule, to satisfy the
needs of tourists and the power company alike. Tourists try to be there the
moment the gates are opened to see the powerful rush of water.
Most of the time, the water in the canals above the falls is diverted to a hydroelectric power plant, so the flow in the falls themselves is reduced to the level of a creek. Piediluco Lake, above the falls, is used as a reservoir for the power plant. The Galleto power plant, built in 1929, is architecturally interesting. Its capacity is about 530 MW. To control the operation of the power plant, and to satisfy tourists, the fall is turned on according to a set schedule, achieving a spectacular effect at full flow. An alarm is sounded first, then the gates are opened, and in a few minutes the small creek is transformed into a full-sized river rushing into the void below.
Normally, the fall is turned on between noon and 1:00 PM and again between 4:00 and 5:00 PM every day, with additional times on holidays. An entrance fee is charged to visit the falls and the surrounding area.
A path along the falls allows the visitor to hike up to the top of the falls. Along the way, a tunnel leads to an observatory just next to the falls, where a visitor is guaranteed to get soaked. A safer observatory near the top affords a grandiose view of the falls and of the Nera valley below.
History
The Velino river flows through the highlands that surround the city of Rieti. In ancient times, it fed a wetland that was thought to bring illness (probably malaria). To remove that threat to the city of Rieti, in 271 BC, the Roman consul Manlius Curius Dentatus ordered the construction of a canal (the Curiano Trench) to divert the stagnant waters into the natural cliff at Marmore. From there, the water fell into the Nera river below. However, that solution created a different problem: when the Velino river was in flood stage, its water flowed through the Nera toward the city of Terni, threatening its population. The issue was so contentious between the two cities that the Roman Senate was forced to address it in 54 BC. Cicero represented Terni, and Aulus Pompeius represented Rieti. The Senate did nothing about the problem, and the problem remained the same for centuries.Lack of maintenance in the canal resulted in a decrease in the flow, until eventually the wetland began to reappear. In 1422, Pope Gregory XII ordered the construction of a new canal to restore the original flow (the Gregorian Trench or Rieti Trench).
In 1545, Pope Paul III ordered that a new canal be built (the Pauline Trench). The plan was to expand the Curian Trench and to build a regulating valve to control the flow. Upon its completion some 50 years later (in 1598), Pope Clement VIII inaugurated the new work, and named it after himself: the Clementine Trench.
In the following two centuries, the presence of the canal was problematic for the countryside in the valley below, as the Nera often flooded it. In 1787, Pope Pius VI ordered architect Andrea Vici to modify the leaps below the falls, giving the falls its present look and finally resolving the majority of the problems.
In 1896, the newly formed steel mills in Terni began using the water flow in the Curiano Trench to power their operation. In the following years, engineers began using the water flow to generate electricity.
The Legend
On the origins of the waterfall there is a legend: a nymph called Nera fell in love with a handsome sherperd Velino. But Juno, jealous of this love, the nymph transformed into a river, which took the name of Nera. Then Velino, not to lose his beloved, he threw himself headlong from the rock of Marmore. This jump, likely to be repeated for eternity, is replicated now in Marmore Falls. (my tranlastion)
(source Wikipedia)
meraviglia italiana !!!
RispondiEliminaciao, Adry
Ciao...siamo passati nei paraggi alcuni anni fa, ritornando da un nostro viaggio in Sardegna, e abbiamo fatto una deviazione proprio per poterle vedere, queste splendide cascate...purtroppo siamo arrivati troppo tardi, era sera e la biglietteria era già chiusa, quindi non abbiamo potuto goderci la vista, che sicuramente deve essere meravigliosa e spettacolare....ma ci siamo accontentati di sentirne il rumore e il fragore delle acque...una musica bellissima e primitiva! Non conoscevo tutta la storia e nemmeno la leggenda, molto carina!
RispondiEliminaCiao a presto...bellissime foto!
vaya!!sin palabras..
RispondiEliminason realmente muy buenas.Sobre todos las de los colores del arcoiris mezclados con el agua.
Sono davvero talmente belle sta foto che non posso non guardarle ancora... complimenti.
RispondiEliminaMaurizio
ne abbiamo di posti bellissimi in italia...potremmo vivere di turismo alla grande!!!
RispondiEliminaTriplo wow per gita e scatti...
RispondiEliminaCiao Minu
Ste
Un bellissimo posto....Grande Minu..
RispondiEliminaUn bacio Mari
belissima :)
RispondiEliminaBeautiful photos and text.
Queste foto di sicuro invitano a fare una gita per visitarle. Aggiungo allora che non sono sempre aperte, ma ci sono degli orari di apertura, magari visitate il sito prima (www.marmorefalls.it) o l'ufficio del turismo. Vi suggerisco anche una visita al Lago di Piediluco e all'Abbazia San Pietro in Valle (www.sanpietroinvalle.com) nei dintorni! Buon week-end!
RispondiEliminabellissime immagini....
RispondiEliminaQue puedo decir FANTASTICAS de una grandeza increíble unas fotos donde se demuestra lo bello que es nuestro planeta. Un abrazo
RispondiEliminaSei sempre grande Minu, queste non le avevo mai viste, e devo dire la verità, è la prima volta che guardo questo sito, complimenti per l' ottimo lavoro svolto con foto meravigliose e un prezioso commento! Un salutone da francescocalzolari.
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